martedì 2 novembre 2010

La musica è una fiaba ma certe persone sono poesia

Sono molto felice che Chiara e Justine di Rockingchair mi abbiano invitato a partecipare a questa bellissima avventura e davvero non finirò mai di ringraziarle! Per me significa molto: l'invito e l'occasione sono quelle piccole sorprese del quotidiano che non smettono di farmi innamorare della Vita.

I bambini sono figli di tutti e troppo spesso ci si dimentica che l'investimento nella loro serenità - nella possibilità che crescano felici, amati e con mille sogni nel cassetto - è un segno di grande lungimiranza e amore disinteressato per l'Uomo.
Ci si perde molto spesso nel possesso delle cose - io stessa ne sono vittima colpevole, perché negarlo? - ma, i feroci investimenti nell'ottenimento di piccoli oggetti che ci sopravvivono, spesso fanno perdere di vista il vero senso dell'eredità: se oggi sono una donna felice e piena di speranza lo devo a tutto quello che i miei genitori, certi insegnanti e certi incontri del Destino, hanno voluto regalare alle mie aspettative, ai miei sogni. La mia piccola ma tenace industria della fantasia sarà in piena attività finché avrò forza e sorriso, finché sarò certa che la felicità che so di regalare anche con poco sarà la più grande ricchezza in mio possesso.

Vi racconterò un'esperienza che mi ha cambiato la vita.
Uno dei miei più grandi amici, Luca Mariani, qualche tempo fa mi ha chiesto di scrivere un soggetto per un cortometraggio dedicato alla storia di un bellissimo progetto di un'altra organizzazione che, come il Cesvi, si occupa di diffondere bene in luoghi disagiati e lontani. Mi permetto di parlarne qui perché sento che in queste cose non esistono confini o famiglie: sebbene fosse un'altra organizzazione, il risultato era lo stesso e parlava di Amore.

In quelle ore di spremitura delle meningi, mi vennero in mente i racconti della mia amica Carlotta, grande amante dell'Africa (un suo nuovo e bellissimo progetto lo trovate qui), e così scrissi di un bambino che abitava in un posto lontano e poco conosciuto e voleva a tutti costi diventare un rapper famoso, il più grande al Mondo. Lo spazio per quel sogno era talmente libero da tristezze e preoccupazioni che lui poteva concentrarsi su canzoni e coreografie, credendoci veramente, senza sconti alla sua fantasia.

ph.: Pietro Baroni

Il soggetto è stato scelto. E poi grandissimi altri apporti l'hanno cambiato in meglio e fatto diventare quello che è da qualche tempo: un bellissimo film per la regia di Luca.
Matu, il nome del protagonista, ha un sogno nel cassetto. Per noi occidentali forse questa non è una grande novità: compiliamo wishlist ogni due ore e siamo forti della progettualità che scandisce le nostre giornate. Matu invece ha un sogno perché qualcuno gli ha permesso di essere un bambino. Di poter volare alto, di correre scomposto, di sorridere con i suoi bellissimi dentini color avorio.

ph.: Pietro Baroni

Il film lo trovate qui, il 10 novembre sarò a Barcellona per la sua proiezione all'interno del Badalona Film Festival, dove è stato selezionato.
C'è una piccola parte che non smette mai di commuovermi, ed è quella in cui la mamma di Matu cerca di rasserenare lui, infante ed esposto alla malattia, cantando una canzone talmente disperata - e allo stesso tempo bella - che chiunque, uomo o donna, madre o figlia, la potrebbe comprendere senza bisogno di traduzione. In quella parte io piango sempre - e capiterà pure a Barcellona.

ph.: Pietro Baroni

C'è qualcosa che nei nostri giorni non viene raccontato spesso: la fantasia, il coraggio di un sogno e i voli alti, fino a toccare la pancia del Divino (di qualunque Divino si parli), beh, tutto questo si può insegnare; su tutto questo si può investire facendo enormi progressi.
Ecco, mi sono di nuovo commossa ;)

Buona giornata a Tutti, ci conosciamo il 21!! :D
Camilla
Zelda was a writer

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